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Quella dittatura “chic” che tanto piace agli intellettuali

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di JEFFREY A. TUCKER Nella traiettoria tracciata da FA Hayek nel suo libro del 1944 "The Road to Serfdom", la dittatura è la fine di un periodo di immenso fallimento del governo. La classe dirigente inizia ad armeggiare con la normale funzione dei mercati e della società con un obiettivo nobile in mente (pensate alla famosa eradicazione del virus) e i risultati sono l'opposto di ciò che si propongono. La crisi peggiora, ma il pubblico diventa più incredulo. A questo punto, c'è una scelta da fare: continuare con le presunte inefficienze della democrazia o passare alla dittatura totale. Non è difficile sapere da dove Hayek ha preso l'idea. Dopo l'inizio della Grande Depressione, il concetto di democrazia è caduto in un diffuso discredito nei circoli d'élite. Leggendo materiale di fascia alta dell'epoca, vi rendete subito conto che tutti erano d'accordo sul fatto che la libertà e la democrazia erano giunte al capolinea. Non sono adatte alle esigenze della pianificazio
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